Il progetto Sai realizza un viaggio dei sapori intorno al mondo. “Chef senza frontiere”, clamoroso pareggio nella disfida culinaria tra la squadra rossa e la squadra blu

Centinaia dipersone anche in veste di giurati per il Progetto SAI

Data:

21 Giugno 2025

Tempo di lettura:

4 min

Chef senza frontiere

Descrizione

San Casciano in Val di Pesa, 21 giugno 2025

Se esiste un elemento, un ingrediente, che accomuna, avvicina due piatti, solo apparentemente lontani, provenienti da paesi, culture e popoli distanti, come la panzanella, che condensa tutti i sapori dell’estate in un’unica pietanza,  simbolo del bagaglio di ricette toscane custodite dalle nonne, e il couscous a base di miglio, secondo un’antica tradizione senegalese, questo è l’attaccamento alle radici, la forte personalità di due specialità che raccontano le origini, cosa e come abbiamo mangiato e vissuto, la ricchezza culturale che le comunità hanno ereditato e portato intorno ai fornelli.

E’ questo lo spirito di integrazione, di conoscenza e fusione di sapori e valori che ha caratterizzato la serata giocosa, divertente “Chef senza frontiere”, promossa e organizzata dal progetto SAI di San Casciano in Val di Pesa e Barberino Tavarnelle in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, uno degli appuntamenti della rassegna, messa in piedi in collaborazione con una rete di soggetti che mira a sensibilizzare, condividere i percorsi di inserimento nel tessuto sociale e culturale dei richiedenti asilo presenti nel territorio. Un contest vero e proprio che ha lanciato una sfida all’ultimo piatto che ha coinvolto due squadre, la rossa e la blu, ciascuna delle quali si è avvalsa della passione e della competenza degli ospiti del SAI, dei giovani della Consulta di San Casciano e del Forum Cittadini Insieme.

La gara culinaria, valutata da una giuria tecnica, composta da esperti di cucina, chef e amministratori comunali e da una giuria popolare ovvero 180 cittadine e cittadini che hanno preso parte all’iniziativa numerosissimi, ha conquistato i commensali per la qualità delle proposte, la varietà dei menù, l’accostamento dei sapori bilanciati e armoniosi, il viaggio intorno al mondo compiuto con le prelibatezze tipiche di tradizioni africane, italiane ed europee. Sulla tavola dei giurati hanno sfilato i sapori del Senegal, della Romania, del Burkina Faso, del Bangladesh, della Toscana. E soprattutto ha sorpreso l’esito della competizione, allestita nell’area del Parco del Poggione. I due team hanno totalizzato lo stesso punteggio: 168 preferenze. I piatti sono stati degustati e valutati dallo chef Matia Barciulli, dal cuoco Samir, dal Sindaco Roberto Ciappi, dalla Vicesindaca Martina Frosali e dall’Assessore alle politiche per l’integrazione Duccio Becattini.

I piatti che hanno fatto letteralmente impazzire i giurati sono stati la panzanella, il couscous a base di miglio, il Mafè, un piatto del Burkina Faso, preparato nelle occasioni di festa e nei matrimoni, il Biryani, cuore della tradizione culinaria del Bangladesh, le beignets senegalais e la placinta dobrogeana della Romania. I giurati hanno optato per l’una o per l’altra squadra in base a specifici parametri di valutazione tra cui la tecnica di esecuzione, il gusto e l’armonia sensoriale, la presentazione estetica.

A fare gli onori di casa, il sindaco Roberto Ciappi e Marco Bruni, Responsabile del progetto SAI. “È stata un’occasione straordinaria, apprezzata da tutta la comunità che ha mostrato quanto davvero sia possibile e concretamente praticabile la strada dell’integrazione che va di pari passo - ha dichiarato il primo cittadino di San Casciano Roberto Ciappi – a quella della conoscenza e della condivisione di esperienze che possono farci sentire gli uni più vicini agli altri senza aver timore di ciò che è diverso dalla nostra cultura. L’invito è ad impegnarci tutti insieme per sostenere e offrire supporto ai più bisognosi”. La gara culinaria ha concluso la rassegna di eventi, partita lo scorso lunedì al Parco del Mocale a Tavarnelle con una tappa intermedia a San Pancrazio dove si è tenuta la biblioteca vivente e le storie dei richiedenti asilo condivise con la comunità che si sono aperti come libri. L’iniziativa, nata da una sinergia che lavora sui temi dell’integrazione e dell’accoglienza, è stata realizzata dal Progetto Sai (Sistema Accoglienza Integrazione) di San Casciano e Barberino Tavarnelle che mette in rete i Comuni, Coop21, la Confraternita Misericordia di Barberino Tavarnelle, Oxfam, la Consulta dei Giovani, la Polisportiva di Barberino Tavarnelle, il Forum Cittadini Insieme, la Rete per la Pace e per i Diritti Umani di Barberino Tavarnelle, Limo Linguaggi in Movimento, Music Tribe. La serata si è conclusa con un concerto di musica dal vivo sulle note della tradizione balcanica.

Ufficio Stampa ASSOCIATO DEL CHIANTI FIORENTINO

Ultimo aggiornamento

23/07/2025 - 11:52