Giornata internazionale per i diritti delle donne. Domani il primo evento del mese promosso dal Comune con Tiziana Giuliani, autrice e interprete di “Nor-AE nominativo plurale”

Lo spettacolo consiste in una mise en espace, tratta da “Casa di Bambola” di Henrik Ibsen.

Data:

08 Marzo 2024

Tempo di lettura:

3 min

foto Tiziana Giuliani

Descrizione

Sul palco del Niccolini si esibiranno Tiziana Giuliani, Maria Sara Cellai, Chiara Peluso, Silvia Martelli e Silvia Biagioni.
Il mese degli eventi dedicato alla “Giornata internazionale dei diritti delle donne”, promosso dal Comune di San Casciano in Val di Pesa, prende il via con uno spettacolo teatrale in programma domani, giovedì 7 marzo alle ore 21, al Teatro Niccolini.
Si tratta della mise en espace "Nor-AE nominativo plurale", tratto da “Casa di Bambola” di Henrik Ibsen di e con Tiziana Giuliani.
In scena Tiziana Giuliani, Maria Sara Cellai, Chiara Peluso, Silvia Martelli, Silvia Biagioni.
Una riscrittura al femminile da “Casa di bambola” del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen, padre della drammaturgia moderna.
Una mise en espace che volutamente esce come un primo studio che pone domande più che risposte: in chi lo ha pensato in azione, in chi lo interpreta e, ci auguriamo, in chi lo vedrà. Una riscrittura al femminile, per una riflessione sulla donna di ieri e di oggi.
La società, l’imposizione del ruolo, la libertà, il coraggio di romperlo, il dovere verso se stesse nella ricerca della propria essenza in quanto creatura umana. In scena, molte donne: Nor-ae. Quante Nora ci sono in Nora Helmer?
La figlia bambola, la moglie allodola, la sposa adorata, la madre bambina, la donna capace di menzogne e grandi decisioni, colei che sottostà, colei che si ribella spinta dall'imperativo categorico ibseniano del ‘sii te stesso’.
Quante Nora ci sono in Casa di bambola e nella sua riscrittura? Kristine, costretta a un matrimonio senza amore;
Anna-Marie, la bambinaia dei piccoli Helmer, sedotta e abbandonata e a sua volta colpevole dell'abbandono della figlia; Helene, oggi cameriera un tempo donna d'intelletto calunniata dall'uomo respinto di turno.
Personaggi tutti colpevoli, quelli del mondo ibseniano, della colpa dell’accettazione.
L’unica possibilità di riscatto è lo slancio nel vuoto che Nora decide di compiere dopo l'epifania finale.
E infine, quante sono le donne ispirate dalla figura di Nora, dopo averne letto o visto il dramma di Ibsen a partire dal quel 1879 in cui ebbe vita? Che da lei, presero forza e spunto soprattutto molte a inizio Novecento, nei movimenti europei per il lungo cammino dei diritti delle donne? In lei molte si specchiarono desiderose di imitarne il coraggio, altre la condannarono per la rottura delle regole.
A tutte queste donne di un non lontano passato e di oggi, abbiamo pensato.
Tutte loro, in una sorta di fantasmagorica girandola di ruoli, abbiamo provato a far interagire.
Intorno al fulcro del dilemma: Nora e la sua straordinaria complessa personalità nata, e questo ci interroga, per mano di un uomo straordinario commediografo quale Ibsen.
Chissà se Nora troverà mai la sua strada.
Quel che è certo, è che rimane per noi immortalata in quella sua ultima scena che la consacra in eterno alla storia del teatro, alla storia della vita e dei diritti delle donne.

Ufficio stampa associato del Chianti Fiorentino

Ultimo aggiornamento

07/03/2024 - 10:05